Molti, troppi sono convinti di poter farsi un’idea di un ragazzo, magari addirittura tracciarne un profilo psicologico sapendo semplicemente che è omosessuale. Di un etero non si dice che gli piacciono le donne; si dovrà specificare che gli piacciono quelle con gli occhi azzurri, con i capelli rossi e un grande interesse per la lettura. Invece per un omosessuale dire gli piacciono gli uomini è sufficiente, esaurisce tutto quel che c’è da dire e anzi magari siamo stati anche troppo dettagliati. Fingiamo che due ragazzi (o due ragazze) si siano appena conosciuti in treno. Hanno davanti un lungo viaggio e decidono di fare una bella chiacchierata; trovandosi simpatici si abbandonano alle confidenze.
CITAZIONE
- Sai che io mi innamoro solo a prima vista? Per me, dopo un minuto che ho messo gli occhi su una persona, so già se sono innamorato o no.
- Il classico colpo di fulmine! A chi lo dici! A me capita la stessa cosa. So che esistono persone che si innamorano lentamente, nel corso delle settimane e dei mesi, frequentandosi, conoscendosi sempre meglio, ma io faccio fatica ad immaginarmelo.
- A me piacciono le persone un po’ più giovani. L’età, che per molti non conta niente, per me conta un casino.
- Ma lo sai che anche per me è così?
Scendendo ancora di più nei dettagli, anche quelli più minuziosi (come piace far loro l’amore, caratteristiche fisiche e psicologiche del partner, come immaginano il rapporto, …) di essere assolutamente identici. Solo alla fine, dopo ore di conversazione, uno dice all’altro:
CITAZIONE
Tu magari stavi parlando di una ragazza, io invece di un ragazzo.
Questi due ragazzi, uguali per novantanove cose, sono diversi per una sola. Viceversa il ragazzo gay del racconto, confrontato con un altro ragazzo gay che invece si innamora con il tempo e approfondendo la storia, senza preferenze di età dell’altra persona, eccetera, avrà in comune una sola cosa e sarà diverso in altre novantanove. Chi è più simile? Dipende dal punto di vista. Ci sono persone, etero e omosessuali, che si innamorano solo davanti ad un bel paio di occhi azzurri, altre per cui è importantissimo poter affrontare discorsi culturali con il partner, altri ancora sono attratti da persone più grandi, e così via. Eppure tendiamo a dividere gli etero in un gruppo e gli omo in un altro. Siamo un po’ tutti minoranze sessuali, dipende da cosa decidiamo di guardare. L’etero o l’omosessualità è solo un pezzetto di sessualità, importantissimo sicuramente ma comunque solo un pezzetto.
Il sesso dell’oggetto del desiderio è invece divenuto, in questa società, l’unico aspetto caratterizzante della sessualità di una persona. Ma è davvero così importante e qualificante della totalità dell’individuo? Dai casi limite ci accorgiamo che non è così. Prendiamo la questione della pedofilia: di fronte al senso comune, alla medicina, alla legge che differenza fa che un uomo sia attratto da bambine sotto i dieci anni o da bambini sotto i dieci anni? Da ogni punto di vista etero o omosessualità sono irrilevanti. Parimenti in esempi non limite - l’innamorarsi di persone alte, o l’essere attratto da una voce profonda - è così importante che succeda con una persona del sesso opposto o del proprio sesso?
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Fare un discorso di questo tipo, non raccontando la storiella ma vivendola in prima persona con un/a proprio/a amico/a, prendendolo/a da parte e parlandogli dell'amore, di come vediamo il rapporto, di cosa ci piace, anche di sesso ecc... e poi rivelando quella caratteristica diversa in mezzo a tantissime altre, alcune uguali e altre diverse... come potrà dire che siete diversi, sbagliati?!? Finalmente capirà che questa distinzione non ha senso!
